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Simboli nazionali

LA BANDIERA STATALE

La bandiera bianco-blu-rossa con tre strisce orizzontali delle stesse dimensioni fu approvata il 20 gennaio 1705 con il decreto di Pietro il Grande in conformità al quale essa doveva essere issata su tutte le navi mercantili che navigavano lungo i fiumi Moscova, Volga, Dvina. 

Il collocamento delle strisce aveva diverse spiegazioni. Il bianco, il blu e il rosso simboleggiavano tre virtù principali – la Fede, la Speranza, l’Amore. In Russia Antica i colori della bandiera anche simboleggiavano: il bianco – la nobiltà, il blu – l’onestà, il rosso – il corraggio e l’amore. A Parigi nel 1856 alla cerimonia della firma del Trattato di Pace di Parigi alla fine della Guerra di Crimea fu issata la bandiera bianco-blu-rossa. Però l’11 giugno 1858 con il decreto di Alessandro II fu approvata la bandiera nero-giallo-bianca come la bandiera nazionale. Questa decisione fu riesaminata nel 1883 da Alessandro III. Alla vigilia dell’incoronazione dell’ultimo imperatore russo Nicola II nel 1896 la bandiera bianco-blu-rossa acquistò lo status della bandiera statale. La striscia bianca significava la libertà, la striscia blu – la Madonna, sotto la protezione della quale si trova la Russia, la striscia rossa – il carattere e lo spirito della Grande potenza e sovranità.

Dopo la rivoluzione d’Ottobre del 1917 la bandiera russa fu sostituita dal vessillo rosso sovietico. La Repubblica Sovietica Federativa Socialista Russa come una Repubblica dell’URSS aveva una propria bandiera che assomigliava a quella sovietica, cioè una bandiera rossa con una striscia celeste verticale, una stella d’oro e una falce e un martello nell’angolo alto a sinistra. 76 anni dopo l’antico tricolore russo è diventato di nuovo il simbolo nazionale della Federazione Russa in conformità al decreto del Presidente della Federazione Russa dell’11 dicembre 1993 n.2126.


LO STEMMA DI STATO

Come lo Stemma di Stato l’Aquila a due teste apparve in Russia (allora nel Principato di Mosca) nel XV secolo con il diritto alla successione al trono – tramite il matrimonio di Ivan III Vasilievich e Sofia Paleolog, nipote di Costantino XI, l’ultimo imperatore bizantino. Subendo alcune modifiche l’Aquila a due teste rimaneva lo Stemma di Stato russo nel corso di più di quattro secoli. Dopo la rivoluzione d’Ottobre del 1917 l’Aquila fu sostituita dallo Stemma della Repubblica Sovietica Federativa Socialista Russa (RSFSR) che rappresentava l’immagine di una falce e un martello sullo sfondo rosso nei raggi d’oro del Sole e incorniciato delle spighe d’oro con le scritte “RSFSR” e “Proletari di tutti i Paesi, unitevi!”. Il decreto del Presidente della Federazione Russa del 30 novembre 1993 n.2050 ha restituito all’Aquila a due teste lo status dello Stemma di Stato.  

Esistono diverse spiegazioni di questo simbolo. Quella più diffusa dice che le due teste dell’Aquila simboleggiano due parti del continente (l’Europa e l’Asia) sulle quali si trova la Russia, e la loro importanza uguale per il Paese. Lo scettro (all’inizio fu la clava – un’arma d’urto) è il simbolo della difesa della sovranità. La potenza (in forma di sfera) è il simbolo dell’unità, dell’integrità dello Stato. Il colore rosso (porporino) veniva considerato come il colore dell’Imperatore, il colore d’oro come il simbolo dell’eternità. Tre corone (la terza apparì sullo Stemma nel 1625) all’inizio simboleggiavano tre grandi principati conquistati dalla Russia – quelli di Kazan, di Astrakhan e di Siberia. Più tardi le tre corone venivano interpretate come il simbolo della Santissima Trinità, e ancora più tardi – come il simbolo dell’unità dei popoli russo, ucraino e bielorusso. Lo Scudo situato al centro con l’immagine del cavaliere è l’antico stemma di Mosca. A partire dal 1730 il cavaliere viene chiamato San Giorgio Trionfatore che colpisce il drago. È il simbolo della lotta del bene contro il male.